La polizia britannica è stata invitata a raddoppiare l’uso del riconoscimento facciale.

La polizia britannica è stata sollecitata ad aumentare l'utilizzo del sistema di riconoscimento facciale.

In una mossa controversa, la polizia del Regno Unito viene incoraggiata a raddoppiare l’uso retrospettivo del riconoscimento facciale per rintracciare i criminali noti.

Nello specifico, in una lettera ai capi delle forze di polizia, il ministro per la polizia Chris Philp ha affermato che l’utilizzo della tecnologia potenziata dall’IA consentirebbe oltre 200.000 ricerche di immagini nel database nazionale della polizia entro maggio 2024.

Philp ha inoltre incoraggiato l’aumento del riconoscimento facciale in tempo reale, che cattura riprese dal vivo delle folle e le confronta con un elenco di sospetti ricercati per avvisare la polizia. La tecnologia è già ampiamente utilizzata dalle forze dell’ordine nel Regno Unito, con l’incoronazione del re Carlo III a maggio che rappresenta la sua più grande implementazione nella storia britannica per quanto riguarda gli spazi pubblici.

“L’IA è uno strumento potente per il bene, con grandi opportunità per migliorare l’operato della polizia e ridurre la criminalità”, ha dichiarato il ministro in una nota. Il riconoscimento facciale, ha sottolineato, ha già dimostrato il suo valore nell’identificazione di criminali e persone scomparse, liberando allo stesso tempo tempo e risorse della polizia.

Ma mentre un recente rapporto del National Physics Laboratory ha evidenziato l’alta precisione di questi sistemi, crescono le preoccupazioni riguardanti vari aspetti della tecnologia, come la mancanza di regolamentazione chiara e i rischi di parzialità, fino all’emergere di un stato orwelliano di sorveglianza.

Ad esempio, nell’ottobre scorso, un gruppo trasversale di parlamentari e organizzazioni non profit ha chiesto alle aziende private e alla polizia britannica di “interrompere immediatamente” l’uso del riconoscimento facciale per la sorveglianza pubblica.

“Il riconoscimento facciale in tempo reale non ha mai ottenuto l’approvazione esplicita del Parlamento”, ha twittato l’ex segretario per la Brexit David Davis, che si è unito alla richiesta. “È uno strumento di sorveglianza di massa senza sospetti che non ha posto in Gran Bretagna”, ha aggiunto.

Il Ministero degli Interni ha respinto queste preoccupazioni e, secondo Philp, il riconoscimento facciale ha una “base legale solida” confermata dai tribunali. Il Ministero degli Interni ha anche sottolineato che il pubblico sarà informato quando entra in un’area dove viene utilizzata la tecnologia e che i dati personali verranno eliminati immediatamente se non viene trovata alcuna corrispondenza.

Nel frattempo, il prossimo AI Act dell’UE vietà la polizia predittiva e il riconoscimento facciale negli spazi pubblici nel tentativo di proibire sistemi invasivi di sorveglianza di massa.