La recensione di The Creator Un’epopea AI visivamente sorprendente, ma profondamente superficiale

The review of The Creator an visually stunning but profoundly superficial AI epic.

Parti uguali Terminator, The Golden Child e prequel di The Matrix, The Creator è un altro epico film di fantascienza sulla guerra tra umani e intelligenza artificiale, raccontato da qualcuno che non riesce a smettere di parlare del suo tempo passato a fare zaino in Asia. Il regista Gareth Edwards comprende chiaramente il potere della grandezza e dello spettacolo, come ha dimostrato con il suo indie knockout Monsters, così come con i suoi sforzi a grande budget, Godzilla e Rogue One. Ma The Creator, come quei film, soffre anche di una narrazione frammentata, personaggi deboli e una sorprendentemente superficiale esplorazione dei suoi (potenzialmente interessanti!) temi. È un peccato – a volte, il film dimostra anche di poter essere un vero poeta visivo.

The Creator vede John David Washington, fresco di Christopher Nolan’s Tenet, nel ruolo di Joshua, un soldato americano infiltrato tra un gruppo di ribelli AI come doppiogiochista. Quando un’operazione va male all’inizio, perde la moglie ribelle Maya (interpretata da Gemma Chan) e la volontà di continuare a combattere la guerra tra l’Occidente anti-AI e il paese di New Asia, che ama l’AI. (Sì, questo è un film in cui molte persone, culture e lingue in Asia vengono appiattite in una sola nazione.)

Attraverso una serie di goffi cinegiornali che aprono il film, vediamo la crescita dell’intelligenza artificiale come un potenziale vantaggio per l’umanità, così come la creazione dei Simulanti, esseri alimentati da AI con corpi e pelle simili a quelli umani. Quando una bomba nucleare colpisce Los Angeles, cancellando milioni di persone in pochi secondi, gli Stati Uniti e altri paesi occidentali incolpano l’AI e ne vietano l’uso. E così inizia la guerra con New Asia, dove le persone vivono accanto all’AI e sostengono la loro ribellione contro l’Occidente. Naturalmente, gli Stati Uniti finiscono per costruire un’arma killer da trilioni di dollari: Nomad, un’enorme astronave che può cancellare qualsiasi luogo sulla Terra.

In un ultimo disperato tentativo di vincere la guerra, Joshua ha il compito di trovare un potente nuovo’arma AI e distruggerla. Sorpresa! È un adorabile bambino AI (interpretato dalla dolcissima Madeleine Yuna Voyles). Joshua non ha il cuore di uccidere il bambino, che chiama Alfie (basato sulla sua designazione originale, “Alpha Omega”). La coppia si mette quindi in viaggio insieme, in un’avventura alla Lone Wolf and Cub, come spesso accade quando un guerriero consumato viene abbinato a un bambino innocente.

Se stai percependo sfumature di Star Wars qui – un Impero malvagio crea un’arma spaziale massiccia per sopprimere i ribelli – non sei solo. Sebbene The Creator sia tecnicamente una proprietà originale, prende così tanto dalla finzione esistente che finisce comunque per sembrare una facsimile visivamente sontuosa. È come se ChatGPT remixasse i tuoi preferiti di fantascienza e offrisse lo screensaver migliore del mondo.