La Corte d’Appello Federale del Canada riconosce il ‘diritto all’oblio

The Federal Court of Appeal of Canada recognizes the 'right to be forgotten'.

La Corte federale d’appello del Canada ha preso una decisione fondamentale venerdì 29 settembre. Ha riconosciuto il “diritto all’oblio” online, consentendo potenzialmente alle persone di chiedere ai motori di ricerca la rimozione delle informazioni personali.

Il caso e le sue implicazioni

Un individuo, identificato come “A.T.”, ha avviato il caso. Voleva che Google cancellasse i link agli articoli di notizie sulle sue precedenti condanne penali. Ha sostenuto che questi articoli datati ostacolavano la sua reintegrazione nella società.

In una sentenza dettagliata, la corte ha concordato con la prospettiva di A.T. Ha fatto riferimento alla Legge sulla protezione delle informazioni personali e dei documenti elettronici (PIPEDA) del Canada, interpretando che la legge sostiene effettivamente il “diritto all’oblio”.

La decisione della corte si basava sull’atto delicato di bilanciare il diritto del pubblico di accedere alle informazioni con il diritto alla privacy dell’individuo. In questo caso specifico, hanno ritenuto che la privacy di A.T. e gli sforzi di riabilitazione superassero l’interesse pubblico più ampio nell’accedere ai vecchi articoli di notizie.

Implicazioni più ampie per la privacy digitale in Canada

Questa sentenza ha implicazioni più ampie per i motori di ricerca e le piattaforme online che operano in Canada. Suggerisce che i canadesi, in determinate circostanze, possono richiedere la rimozione dei dati personali dai risultati di ricerca, specialmente se tali dati non sono più rilevanti o potrebbero causare danni. Tuttavia, la corte probabilmente considererà ogni richiesta successiva caso per caso, bilanciando attentamente l’interesse pubblico con i diritti di privacy individuali.

Mentre molti sostenitori della privacy accolgono la decisione come un passo avanti nei diritti digitali, i critici esprimono riserve. Temono che un tale precedente possa essere abusato, portando alla cancellazione di registri storici o potenzialmente soffocando la libertà di parola.

Mentre il Canada continua a navigare nell’intricata rete dei diritti di privacy online e dell’interesse pubblico, la sfida sarà garantire che il “diritto all’oblio” non diventi involontariamente uno strumento per la soppressione delle informazioni.