Preoccupazioni sulla sorveglianza emergono al summit COP28 a Dubai

Preoccupazioni sulla sorveglianza emergono al vertice COP28 a Dubai

Il COP28 delle Nazioni Unite sul clima a Dubai ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sorveglianza, dove sono state osservate telecamere dell’azienda emiratina Presight in tutto il luogo. Presight, una controllata della G42 di Abu Dhabi, è sotto la supervisione del potente consigliere per la sicurezza nazionale degli Emirati Arabi Uniti ed è stata precedentemente accusata di spionaggio. Si dice che gli Emirati Arabi Uniti abbiano una delle più alte concentrazioni di telecamere di sorveglianza pro capite a livello globale, suscitando timori per le libertà civili. Queste preoccupazioni pongono domande sulla possibile violazione della privacy e l’abuso dei dati raccolti dalla sorveglianza durante il summit sul clima. Inoltre, si apre un dibattito più ampio sul delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e diritti individuali e sull’impatto che tale sorveglianza potrebbe avere su attivisti, giornalisti e delegati presenti al COP28.

Posizione del comitato emiratino sulla privacy e la sicurezza

Il comitato emiratino responsabile dell’organizzazione del COP28 ha sostenuto che solo il Dipartimento per la sicurezza delle Nazioni Unite può accedere ai dati delle telecamere di sicurezza nella Zona Blu designata, respingendo qualsiasi accusa di violazione della privacy come infondata. Questa posizione decisa del comitato dimostra il loro impegno a garantire la sicurezza e la privacy di tutti i partecipanti nell’area designata. Inoltre, essi sottolineano che la sorveglianza in atto serve esclusivamente a mantenere un ambiente sicuro durante il COP28 e qualsiasi preoccupazione riguardante un possibile abuso dei dati raccolti dovrebbe essere rivolta al Dipartimento per la sicurezza delle Nazioni Unite.

Prospettiva dei diritti umani

Joey Shea, ricercatore di Human Rights Watch, ha dichiarato: “Abbiamo semplicemente assunto in ogni momento di questa conferenza che qualcuno sta guardando, qualcuno sta ascoltando.” Numerose telecamere mostrano i loghi di G42 e Presight e si trovano in luoghi come il Centro Media del summit e le aree di protesta. Queste tecnologie di sorveglianza, realizzate attraverso una collaborazione tra G42 e Presight, consentono una costante monitoraggio dei partecipanti e dei manifestanti. Sorgono preoccupazioni per la possibile violazione della privacy e le conseguenze per coloro che esprimono opinioni divergenti durante il summit.

Punto di vista di Amnesty International sulla sorveglianza negli Emirati Arabi Uniti

Marta Schaaf di Amnesty International ha osservato che la diffusa sorveglianza negli Emirati Arabi Uniti ha creato un “clima di paura e tensione”. Ha sottolineato che questo monitoraggio invasivo ha portato a un significativo declino della libertà di espressione e della privacy individuale nel paese. L’ambiente oppressivo ha colpito attivisti, dissidenti e cittadini comuni, che sono sempre più cauti riguardo alle attività online e alle comunicazioni.

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