La navicella spaziale cacciatrice di pianeti scopre un raro sistema stellare

La sonda spaziale esploratrice di pianeti scopre un sistema stellare raro e sorprendente

Una navicella spaziale europea ha svelato i segreti di un sistema stellare che ha confuso i ricercatori per anni.

Il raro sestupletto di pianeti è stato scoperto grazie ai dati raccolti da Cheops, il satellite per la caratterizzazione degli esopianeti.

Cheops è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo studio degli esopianeti conosciuti, ovvero dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare. La sua ultima scoperta è emersa dalle perplessità legate a una stella chiamata HD110067.

La stella si trova a circa 100 anni luce di distanza, nella costellazione settentrionale di Coma Berenices. Le fluttuazioni della sua luminosità suggerivano che dei pianeti transitassero di fronte alla stella, ma gli scienziati non riuscivano a identificarli.

“È in quel momento che abbiamo deciso di utilizzare Cheops”, ha detto Rafael Luque dell’Università di Chicago. “Abbiamo cercato segnali tra tutti i periodi potenziali che quei pianeti avrebbero potuto avere.”

Dopo aver sfruttato i dati di Cheops, il team ha individuato un terzo pianeta nel sistema. I segnali hanno anche mostrato che i tre pianeti erano in risonanza orbitale, che avviene quando corpi in orbita esercitano regolare influenza gravitazionale reciproca. Ciò ha svelato un mistero ancora più grande.

Prevedendo altre risonanze orbitali e collegandole ai dati del satellite, i ricercatori hanno determinato che c’erano altri tre pianeti nel sistema.

Sistemi con risonanza orbitale come questo sono scoperte estremamente rare. Sono anche di grande valore per la nostra conoscenza dell’universo. Gli astronomi li utilizzano per comprendere la formazione e l’evoluzione del sistema planetario.

Infografica che mostra come la missione Cheops dell'ESA ha contribuito a scoprire una rara famiglia di sei esopianeti
La famiglia di sei esopianeti è più piccola di Nettuno. Cheops ha confermato il periodo orbitale del terzo pianeta nel sistema, il che è stato la chiave per sbloccare l’intero sistema. Credito: ESA

Comprensibilmente, l’ESA è orgogliosa del ruolo che ha svolto nella nuova scoperta.

“Come dice il nostro team scientifico: Cheops sta facendo suoni di scoperte eccezionali come se fossero normali”, ha detto Maximilian Günther, scienziato del progetto esopianeta presso l’ESA. “Di soli tre sistemi di risonanza a sei pianeti conosciuti, questo è ora il secondo trovato da Cheops, e tutto ciò in soli tre anni di operazioni.”

Per Cheops, la missione continua. La piccola navicella spaziale ha ancora molti altri esopianeti da caratterizzare. Gli astronomi sperano che possa persino scoprirne uno che possa sostenere la vita.