Il New York Times contro OpenAI e Microsoft Una battaglia sulla formazione dell’IA e la violazione del copyright 💥💻

Il New York Times Avvia Azione Legale Contro OpenAI e Microsoft per Violazione del Copyright per l'Uso di Articoli di Notizie Pubblicati per Addestrare i Loro Chatbot di Intelligenza Artificiale

📰 In un sorprendente sviluppo, il New York Times (NYT) ha presentato una denuncia legale contro OpenAI e Microsoft, accusandoli di utilizzare gli articoli di notizie pubblicati dal NYT per addestrare i loro chatbot di intelligenza artificiale (AI) senza adeguate compensazioni o accordi di licenza. Questa è la prima volta che una importante organizzazione di stampa intraprende un’azione legale contro gli sviluppatori di chatbot per violazione del copyright. La denuncia, presentata in una Corte Distrettuale Federale di Manhattan, richiede danni non specificati per l’uso non autorizzato della proprietà intellettuale del NYT.

Parasitismo nel giornalismo 📚🚴‍♂️

Il NYT afferma che OpenAI e Microsoft, i creatori di Chat GPT e Copilot rispettivamente, hanno “parasitato l’ampio investimento del Times nel giornalismo”. Secondo la denuncia, il dominio del NYT (www.nytimes.com) è stata la fonte proprietaria più utilizzata per addestrare GPT-3. Più di 66 milioni di registrazioni, tra cui articoli di notizie di attualità e editoriali dai siti web del NYT e dai suoi marchi affiliati, sono stati utilizzati per addestrare modelli AI. La denuncia sostiene che questo uso non autorizzato di “quasi un secolo di contenuti protetti da copyright” ha causato significativi danni al bilancio del NYT.

🎭 Capace di imitare stile e contenuti 🖋️✂️

Il NYT sostiene che gli strumenti AI di OpenAI e Microsoft sono capaci di generare output che si avvicina molto ai contenuti del NYT, arrivando addirittura a ripeterli testualmente e a imitare il suo stile espressivo. Questo richiama l’attenzione su simili denunce da parte di comici e autori come Sarah Silverman e Julian Sancton, che sostengono che OpenAI ha tratto profitto dalle loro opere senza adeguata compensazione o autorizzazione. Le implicazioni della tecnologia AI nella riproduzione di opere creative protette da copyright sono di vasta portata e potrebbero avere conseguenze colossali nell’industria dell’intrattenimento in futuro.

💡 Possibili conseguenze e addestramento AI più costoso 🛠️💰

Se la causa legale va avanti e ha successo, potrebbe potenzialmente aprire le porte ad altri editori che intraprendono azioni legali simili, rendendo l’addestramento AI per scopi commerciali molto più costoso. Già ora, concorrenti come CNN e BBC News hanno cercato di limitare i dati accessibili dagli strumenti AI crawlers per addestramento e sviluppo. Questa battaglia legale potrebbe ridefinire il panorama dell’addestramento AI e rappresentare un precedente per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale nell’era digitale.

Q&A: Cosa devi sapere sulla causa del NYT contro OpenAI e Microsoft

D: Perché il New York Times ha intentato una causa legale contro OpenAI e Microsoft? Il NYT afferma che OpenAI e Microsoft hanno utilizzato i suoi articoli di notizie senza un accordo di licenza o compensazione, violando così il suo copyright e minando il valore del suo giornalismo.

D: Come ha risposto OpenAI alla causa legale? OpenAI ha espresso sorpresa e delusione per la causa legale e ha sottolineato il loro impegno a lavorare con creatori e proprietari di contenuti per assicurarsi che traggano beneficio dalla tecnologia AI. Rimangono anche speranzosi in una risoluzione reciproca vantaggiosa.

D: Questa causa potrebbe influenzare le pratiche di addestramento AI in futuro? Sì, se la causa crea un precedente, potrebbe portare più editori a intraprendere azioni legali contro gli sviluppatori di AI, rendendo più costoso addestrare modelli AI per scopi commerciali.

D: Altri concorrenti hanno già adottato misure per limitare i dati di addestramento AI? Sì, aziende come CNN e BBC News hanno implementato misure per limitare i dati accessibili per l’addestramento e lo sviluppo di AI, in previsione di possibili sfide legali e preoccupazioni legate alla violazione del copyright.

L’esito di questa causa senza precedenti plasmerà innegabilmente il futuro dell’addestramento AI e della protezione del copyright. Man mano che le tecnologie AI continuano a evolversi, diventa sempre più importante affrontare i diritti di proprietà intellettuale e la compensazione per i creatori di contenuti, al fine di garantire un uso equo ed etico del loro lavoro.

🔗 Per ulteriori informazioni su argomenti correlati, consulta questi link: 1. Documento di denuncia del NYT 2. Denuncia di Sarah Silverman contro OpenAI 3. Denuncia di Julian Sancton contro OpenAI 4. CNN e BBC News sul limite all’accesso ai dati dell’AI 5. L’accordo di Axel Springer con OpenAI 6. L’accordo di OpenAI con Politico e Business Insider 7. L’accordo di OpenAI con AP per contenuti d’archivio 8. Annuncio di Twitter del New York Times sulla causa legale

📣 Quali sono i tuoi pensieri su questa causa legale? Credi che gli sviluppatori di intelligenza artificiale dovrebbero compensare le organizzazioni giornalistiche come il The New York Times per l’utilizzo dei loro articoli pubblicati? Condividi le tue opinioni e discutiamo di questa frenesia sui social media! 🤔💬💻

Disclaimer: Le informazioni fornite in questo articolo si basano su fonti disponibili e non costituiscono consulenza legale. Si prega di consultare professionisti del settore per eventuali preoccupazioni specifiche in materia di violazione del copyright e dei diritti di proprietà intellettuale.