La saga del fallimento di Mt. Gox si avvicina sempre di più al rimborso dei creditori.

La saga del fallimento di Mt. Gox è sempre più vicina alla restituzione dei creditori.

Quasi dieci anni dopo il suo famigerato fallimento, la saga dell’exchange di criptovalute Mt. Gox sembra finalmente avvicinarsi a una soluzione.

Secondo un rapporto del 22 novembre di The Block, il curatore fallimentare di Mt. Gox, Nobuaki Kobayashi, ha dichiarato che sono in corso “sforzi per iniziare i pagamenti in contanti entro l’anno solare 2023” in una email inviata ai creditori il 22 novembre.

Al suo apice nel 2013, Mt. Gox gestiva oltre il 70% di tutti i volumi di trading di Bitcoin (BTC) a livello globale. Ma nel febbraio 2014, l’exchange con sede a Tokyo ha smesso di elaborare le richieste di prelievo ed è successivamente andato offline dopo una perdita di 850.000 BTC, del valore di 450 milioni di dollari all’epoca, ancora inspiegata. La società ha successivamente presentato istanza di protezione per il fallimento in Giappone.

Oltre 24.000 ex clienti di Mt. Gox, ora creditori, hanno aspettato anni per il rimborso.

L’email di questa settimana segna la prima linea temporale definitiva comunicata per il rimborso. Tuttavia, il messaggio ha avvertito che la tempistica specifica di ciascun creditore rimane indeterminata.

In base a una notifica allegata, il curatore fallimentare di Mt. Gox ha recentemente riscattato circa 47 milioni di dollari da asset detenuti in denaro allo scopo di finanziare i pagamenti ai creditori. Ma con i debiti che probabilmente superano i 6 miliardi di dollari alle attuali valutazioni dei Bitcoin, i pagamenti si protrarranno fino al 2024, come ammesso da Kobayashi stesso.

Le frustrazioni per la lunga procedura di riabilitazione sono state alte tra i creditori. Ma i progressi concreti verso il saldo finale dei conti aperti portano la speranza che i fantasmi di Mt. Gox possano alla fine essere sepolti. Tuttavia, quando i clienti scoprono per la prima volta che i loro conti di scambio sono svuotati dei loro risparmi guadagnati duramente, le lunghe procedure legali portano poco conforto.

Il settore delle criptovalute è maturato da Mt. Gox, con protezioni custodiali avanzate, quindi i clienti devono temere gli attacchi in misura minore – ma questo è ancora lontano dall’essere un problema del passato. Come con l’oro nei secoli passati, il principio “se non lo tieni, non lo possiedi” si applica ancora, ma questa volta il motto è “se le chiavi non sono tue, le monete non sono tue”.

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