Meta implementa restrizioni temporanee in mezzo alla violenza Israele-Hamas

Meta impone restrizioni temporanee nel contesto della violenza tra Israele e Hamas

Nel mezzo di un’epidemia di violenza tra Israele e Hamas negli ultimi giorni, il colosso dei social media Meta Platforms ha implementato misure temporanee su Facebook per limitare potenziali commenti infiammatori sugli articoli relativi al conflitto.

Le ostilità tra Israele e Hamas, il gruppo militante palestinese che controlla Gaza, si sono intensificate questa settimana dopo che le forze israeliane hanno arrestato un alto funzionario di Hamas nella Cisgiordania occupata. Hamas ha risposto sparando razzi su Israele, che ha reagito con attacchi aerei su Gaza. Almeno 32 palestinesi sono stati uccisi, tra cui sei bambini.

In un comunicato, Meta ha annunciato che avrebbe modificato le impostazioni predefinite per i nuovi post pubblici degli utenti nella regione, consentendo commenti solo da amici e follower. L’azienda non ha definito le esatte limitazioni geografiche per questo cambiamento. Gli utenti possono scegliere di non aderire a questa procedura e rendere i loro post visibili a un pubblico più ampio.

Meta ha anche annunciato che temporaneamente nasconderà all’utente la possibilità di visualizzare i primi commenti su un post mentre scorrono nel proprio feed. Queste mosse hanno l’obiettivo di limitare “commenti indesiderati o non graditi” sul conflitto. Meta considera Hamas come un’organizzazione pericolosa e vieta i contenuti che elogiano il gruppo militante, in accordo con le sue politiche.

Alcuni utenti e attivisti palestinesi hanno accusato Meta di sopprimere i contenuti e gli account a sostegno dei palestinesi durante l’ultima ondata di violenza. Mondoweiss, un sito di notizie che si occupa dei diritti umani dei palestinesi, ha affermato che l’account di un suo video giornalista su Instagram è stato sospeso due volte negli ultimi giorni.

In risposta, Meta ha dichiarato che un bug tecnico ha colpito la sua piattaforma Instagram in tutto il mondo, influenzando involontariamente la distribuzione di alcuni contenuti ripubblicati. L’azienda ha negato che le sue azioni abbiano intenzionalmente preso di mira una delle parti coinvolte nelle tensioni in corso.

Questi cambiamenti di politica arrivano mentre Meta continua a essere oggetto di attenzione per il modo in cui monitora i contenuti violenti, di odio o ingannevoli sui suoi platform, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp. I critici sostengono che l’azienda non faccia abbastanza per limitare i gruppi e i leader estremisti e autoritari.

In quanto organizzazione influente a Gaza, Hamas esercita un notevole potere di influenza. La sua abilità nei social media ha rappresentato una sfida per Meta e altre piattaforme che cercano di bilanciare i principi della libertà di espressione e della comunicazione aperta con le restrizioni sull’attività militante potenzialmente pericolosa.

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