Google difende la partnership con Apple in un caso di antitrust ad alto rischio

Google difende con fermo la sua partnership con Apple in un delicato caso di antitrust

Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha difeso il partenariato dell’azienda con Apple durante un importante processo antitrust. Questo processo potrebbe ridefinire le operazioni del motore di ricerca di Google e ha catturato l’attenzione del mondo tecnologico.

Il cuore della questione

La testimonianza di Pichai, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, mirava a contrastare l’affermazione del Dipartimento di Giustizia secondo cui la predominanza di Google nella ricerca su internet deriva da accordi anticoncorrenziali che ostacolano i concorrenti nel conquistare quote di mercato. Al centro del caso c’è il contratto con Apple che designa Google come motore di ricerca predefinito sul browser Safari di Apple.

Nel 2021 Google ha pagato 26,3 miliardi di dollari per rimanere il motore di ricerca predefinito su vari dispositivi, beneficiando notevolmente Apple. Pichai, che ha guidato le trattative con Apple nel 2016, ha sottolineato i benefici reciproci del partenariato, nonostante le occasionali tensioni.

La proposta audace di Google ad Apple

Nel 2018, Pichai ha proposto un’idea innovativa al CEO di Apple, Tim Cook. Ha suggerito di preinstallare un’app di Ricerca Google su ogni dispositivo iOS. Sebbene i dettagli di questa proposta rimangano poco chiari, il ragionamento di Pichai era semplice: la popolarità dell’app e del widget di Google su Android ha portato a un aumento delle ricerche. Maggiori ricerche su dispositivi Apple significherebbero maggiori entrate per entrambe le società.

Tuttavia, Apple, nota per non preinstallare software di terze parti sui propri dispositivi, ha rifiutato l’offerta. Nonostante il rifiuto, la proposta sottolinea la profondità del partenariato tra i due giganti tecnologici e gli sforzi che sono disposti a compiere per mantenerlo.

Il quadro generale

Il processo, supervisionato dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Amit Mehta, potrebbe comportare cambiamenti drastici nelle pratiche commerciali di Google. Il caso si concentra sugli accordi che Google ha stipulato con Apple e altre aziende per assicurarsi che il suo motore di ricerca rimanga l’opzione predefinita sui loro dispositivi. Google sostiene che la predominanza del suo motore di ricerca sia dovuta alla sua qualità superiore e a accordi commerciali equi.

La testimonianza di Pichai ha evidenziato la precoce comprensione da parte di Google dell’importanza dei browser nel plasmare l’esperienza web degli utenti, affermando: “Ci siamo resi conto fin dall’inizio che i browser sono fondamentali per come le persone possono navigare e utilizzare il web.”

Mentre il processo antitrust di Google continua, la comunità tecnologica attende l’esito con il fiato sospeso. Le implicazioni del caso potrebbero ridefinire la dinamica del potere online. Inoltre, potrebbe stabilire dei precedenti per futuri casi antitrust nell’industria tecnologica.