Fedore nello spazio! Red Hat aiuta nelle missioni lunari Artemis della NASA

Fedore nello spazio! Red Hat supporta le missioni lunari Artemis della NASA

Artemis II

Quando vai sulla luna in un viaggio di andata e ritorno, assicurati di tornare sano e salvo. Ecco perché Lockheed Martin ha utilizzato Red Hat OpenStack Platform e Red Hat Enterprise Linux (RHEL) per creare un ambiente cloud privato sicuro per l’hosting della simulazione, dei test e dell’analisi del software di volo della navicella spaziale Orion.

Orion, per coloro che non seguono da vicino i viaggi spaziali, è la navicella spaziale di nuova generazione della NASA. È progettata per portare gli esseri umani più lontano nello spazio di chiunque altro sia mai stato prima: 40.000 miglia al di là della luna.

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Un anno fa, la missione Artemis I della NASA ha effettuato una missione non pilotata intorno alla luna per tre settimane. L’anno prossimo, il test di volo Artemis II sarà la prima missione della NASA con equipaggio a bordo del razzo SLS (Space Launch System) e della navicella spaziale Orion per una missione di 10 giorni. Segnerà la prima volta, dopo Apollo 17, che le persone hanno orbitato attorno alla luna. Poi, se tutto va bene, Artemis III atterrerà sulla luna e torneremo sulla superficie lunare per la prima volta in oltre 50 anni.

Robert A. Heinlein sarebbe rimasto sconvolto dal fatto che ci avrebbe impiegato così tanto tempo.

Gran parte del successo di Artemis I può essere attribuito alla preparazione e ai test scrupolosi del software di volo della navicella spaziale Orion. Lockheed Martin, l’appaltatore principale e sviluppatore di Orion, ha intrapreso un programma di simulazione esteso per garantire le prestazioni ottimali della navicella spaziale in diverse condizioni. La chiave di queste simulazioni è stata l’integrazione di OpenStack, il cloud open source, e RHEL, che ha facilitato un ambiente cloud privato sicuro indispensabile per i test e l’analisi del software di volo di Orion.

Lo stesso stack software, sebbene aggiornato, verrà utilizzato per Artemis II, III e oltre.

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Grazie all’uso di OpenStack, gli sviluppatori software di Lockheed Martin sono stati in grado di ospitare le simulazioni e gli ambienti di test in modo efficiente. Questo sistema ha permesso l’esecuzione contemporanea di più versioni del software di volo, migliorando l’utilizzo dell’hardware e riducendo le richieste operative.

Le capacità automatizzate della piattaforma hanno svolto un ruolo cruciale, consentendo il rapido e coerente dispiegamento di immagini di macchine virtuali (VM) e le procedure di ritiro predefinite e spegnimento automatico. Questa efficienza ha non solo risparmiato tempo, ma ha anche accelerato il ritmo dell’innovazione.

RHEL ha fornito la stabilità, la sicurezza e le prestazioni necessarie per una simulazione di successo dalla partenza all’atterraggio. L’insieme combinato ha culminato in una simulazione completa di 28 giorni che ha coperto vari scenari, completata ben prima del lancio di Artemis I. Questa preparazione è stata fondamentale per la trionfante missione lunare della NASA.

Mentre guardiamo al futuro, l’attenzione si concentra su Artemis II, previsto per il lancio entro la fine del 2024. Questa missione rappresenterà un significativo salto in avanti. Con la vita di quattro astronauti in gioco, la collaborazione tra Lockheed Martin, la NASA e Red Hat sarà fondamentale per garantire il successo della missione, riflettendo l’esecuzione senza problemi di Artemis I.

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Le squadre sono dedite a prepararsi per un volo sicuro e di successo, segnando così una nuova era nell’esplorazione lunare. E il software open-source e Linux avranno contribuito a spianare la strada verso la luna.