2023 sarà l’anno più deprimente per il valore di uscita degli investimenti di venture capital in Europa negli ultimi dieci anni.

L'anno 2023 sarà un anno estremamente deludente per gli investimenti di capitale di rischio in Europa, con una svalutazione senza precedenti degli ultimi dieci anni.

In mezzo alla recessione economica, il 2023 è previsto come l’anno “più depresso” per il valore di uscita dei VC in Europa dal 2013, come mostrano i dati di Pitchbook.

Secondo il rapporto, nei primi tre trimestri del 2023, il valore di uscita ha raggiunto i €9,1 miliardi, in calo del 72,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. Non sorprendentemente, il valore delle quotazioni in borsa ha continuato a diminuire, registrando una diminuzione del 79,8%. Nel frattempo, il valore delle uscite per acquisizione ha mostrato la maggiore resilienza, sebbene sia diminuito del 56,4% rispetto all’anno scorso.

In questo contesto, l’hardware IT è stato il settore più resiliente per l’attività di uscita, mentre l’energia ha registrato il maggior calo. Il software è rimasto il settore più grande tra gli attori principali, ma il suo valore di uscita è diminuito del 69,3% rispetto ai primi tre trimestri del 2022. Tuttavia, il software insieme alla biotecnologia e alla farmaceutica hanno generato la maggior parte del valore nel terzo trimestre 2023. La più grande uscita è stata l’acquisizione da €1,2 miliardi di Kerecis, una startup biotech islandese che utilizza la pelle di pesce per curare le ferite.

La raccolta di fondi dei VC continua a faticare

Nei primi nove mesi del 2023, il capitale raccolto dai VC ammontava a €13,9 miliardi, circa la metà dei €27,6 miliardi investiti per l’intero 2022. Sebbene ci sia stato un trend al rialzo dalla prima metà del 2023, gli analisti di Pitchbook non si aspettano che la raccolta totale di quest’anno superi i livelli del 2022.

A livello regionale, la Francia, il Benelux e i paesi DACH (Germania, Austria e Svizzera) hanno raccolto la maggior parte del capitale attraverso il terzo trimestre del 2023 rispetto al 2022, raggiungendo rispettivamente il 27,8% e il 24,3%. Ciò è stato reso possibile grazie ad alcune importanti operazioni concluse nei Paesi Bassi: la chiusura di €1 miliardo del Fondo di Innovazione della NATO e la chiusura di €750 milioni di Forbion Venture Fund VI.

Motivo di speranza?

Sebbene il valore delle operazioni dei VC sia destinato a terminare il 2023 ben al di sotto dei livelli del 2022, “potrebbero essere evidenti segnali di ripresa”. Secondo il rapporto, sebbene l’attività dei VC nei primi tre trimestri di quest’anno non abbia raggiunto i livelli di picco del 2021 e del 2022, ha fatto eco ai livelli precedenti al 2020, il che potrebbe indicare una crescita strutturale nel lungo termine. Tuttavia, resta da vedere se l’incerto ambiente macroeconomico dell’Europa può sostenere il recupero del mercato.