Nuove regole dell’App Store di Apple Una storia di ottemperanza maliziosa e tariffe inutili

Tim Sweeney, CEO di Epic Games, esprime la sua rabbia per le nuove regole dell'App Store di Apple, definendole nuovamente come una forma di conformismo malizioso e piene di...

Il CEO di Epic Games critica le regole di Apple DMA come “compliance maliziosa” e piene di “tariffe inutili”.

Nel sempre mutante mondo della tecnologia, c’è una costante: il cambiamento. E quando avviene un cambiamento, spesso può portare a uno scontro tra giganti. Un caso eclatante: la recente disputa tra Epic Games e Apple sulle nuove regole del negozio di applicazioni del colosso tecnologico. Il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, si è rivolto a Twitter per esprimere il suo dissenso, definendo i termini di Apple “anticoncorrenziali” e riferendosi ad essi come un caso di “compliance maligna” e “tariffe inutili”. Ma cosa implicano esattamente queste nuove regole? E perché stanno causando così tanto scompiglio? Approfondiamo questa storia di negozi di applicazioni, tariffe e concorrenza.

Le Nuove Regole: Una Tariffa per la Tecnologia di Base e Commissioni Ridotte

Apple, nel tentativo di conformarsi al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, ha introdotto nuove regole che mirano a sviluppatori di maggiori dimensioni come Epic Games. Ai sensi di queste regole, gli sviluppatori sono tenuti a pagare una “tariffa per la tecnologia di base” di €0,50 per ogni installazione di app da fonti esterne oltre la soglia di 1 milione di installazioni l’anno. In pratica, tutte le app o i giochi scaricati al di fuori del negozio ufficiale sono soggetti a questa tariffa. Apple spera che questa tariffa compensi la perdita di entrate derivanti dall’hosting di queste app direttamente sulla sua piattaforma, dove attualmente addebita una commissione tra il 15% e il 30% a seconda delle dimensioni e del tipo dello sviluppatore.

Ma non è tutto negativo per gli sviluppatori. Nell’UE, Apple ha anche annunciato una riduzione delle commissioni del suo App Store. I beni e i servizi digitali saranno soggetti a una commissione inferiore del 17%, mentre gli abbonamenti subiranno una riduzione fino al 10% nel secondo anno. Gli sviluppatori di piccole imprese che soddisfano i requisiti del programma beneficeranno anche di queste tariffe più basse. Tuttavia, c’è un piccolo trucco. Se gli sviluppatori scelgono di utilizzare la tecnologia di elaborazione dei pagamenti di Apple, verrà addebitata loro un’altra tariffa del 3%. Gli sviluppatori possono anche optare per le condizioni esistenti, che includono una commissione standard del 30% o del 15% per le piccole imprese e gli abbonamenti di secondo anno.

Le Critiche di Tim Sweeney: Schemi Anticoncorrenziali e Tariffe Inutili

Non sorprendentemente, Tim Sweeney, il CEO di Epic Games, non è contento delle nuove regole di Apple. In un acceso post su Twitter, Sweeney accusa Apple di costringere gli sviluppatori a scegliere tra l’esclusività del negozio di applicazioni e termini che presto saranno considerati illegali ai sensi del DMA, oppure accettare un nuovo schema anticoncorrenziale, anch’esso illegale, pieno di “tariffe inutili” sui download e tasse aggiuntive su pagamenti che non gestiscono. Le “tariffe inutili” a cui fa riferimento sono le suddette “tariffe per la tecnologia di base” imposte sulle app da fonti esterne.

La principale lamentela di Sweeney riguardo ai termini di Apple è il controllo dell’azienda su quali negozi sono ammessi a competere con l’App Store. Egli ritiene che Apple potrebbe impedire a Epic Games di lanciare il suo Epic Games Store su iOS e distribuire giochi popolari come Fortnite tramite di esso. Sweeney sostiene che l’Epic Games Store, attualmente il settimo più grande negozio di software al mondo, ha il potenziale per diventare il principale negozio di software multi-piattaforma, basato sulla competizione dei pagamenti, tariffe dallo 0% al 12%, e giochi esclusivi come Fortnite. Ha anche obiezioni all’uso da parte di Apple dei requisiti di notarizzazione, che sostiene vengano distorti per minare la concorrenza e imporre tasse su transazioni in cui non sono coinvolte.

La Battaglia Continua: Cause e Conformità

Questo scontro tra Epic Games e Apple segue due cause in cui Epic Games ha citato in giudizio sia Apple che Google per problemi di antitrust. Mentre Apple è emersa vittoriosa nel suo caso, con il tribunale che ha stabilito che non era un monopolista, ha anche disposto che fosse consentito agli sviluppatori di app di collegarsi ai loro siti web. D’altra parte, Epic Games ha vinto il suo caso contro Google, principalmente perché si è trattato di un processo con giuria, in cui le decisioni sono state prese da persone comuni. In risposta alla sentenza del tribunale, Apple si è conformata “legalmente” alle linee guida, imponendo però le sue regole, tariffe e clausole come meglio crede.

Per quanto riguarda il DMA, Sweeney vede il piano di Apple di aggirare la legge come un’astuta forma di compliance maligna. Dando agli sviluppatori la scelta tra l’esclusività e termini considerati illegali, Apple mantiene il controllo sulla concorrenza nel mercato del negozio di applicazioni. Questa mossa potrebbe ostacolare i piani di Epic Games di stabilire un negozio di giochi redditizio, poiché dovrebbero comunque pagare Apple per le installazioni di app da fonti esterne oltre il primo milione. La battaglia tra Epic Games e Apple è lontana dall’essere conclusa, con Sweeney che ha dichiarato la sua intenzione di contestare la conformità di Apple alla sentenza del Tribunale del Distretto degli Stati Uniti.

Cosa Ci Aspetta: Concorrenza e Innovazione

Mentre la polvere si deposita su questo scontro tra giganti, è chiaro che la battaglia per un mercato di app store equo e competitivo è lontana dall’essere finita. Le nuove regole di Apple hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle pratiche anticoncorrenziali e all’imposizione di tariffe aggiuntive. La DMA doveva favorire la concorrenza e ridurre la presa dell’App Store sull’ecosistema delle app, ma la risposta di Apple sembra aumentare il suo controllo anziché rinunciarvi.

Le conseguenze di queste nuove regole vanno oltre Epic Games e Apple; esse influenzano tutta la comunità di sviluppatori di app. I piccoli sviluppatori con idee innovative potrebbero trovarsi di fronte a sfide nel rispetto dei nuovi requisiti, come ad esempio la necessità di una fideiussione di €1.000.000 da parte di un’istituzione finanziaria “A-rated” prima di poter aprire i propri marketplace di app di terze parti. Se questo potrebbe non essere un ostacolo per Epic Games, potrebbe invece sopprimere l’innovazione dei giocatori più piccoli del settore.

Solo il tempo dirà come si evolverà questa battaglia tra Epic Games e Apple. Ma una cosa è certa: la ricerca di un mercato di app store più competitivo e equo è lontana dall’essere conclusa.

Q&A: Affrontare le Preoccupazioni dei Lettori

D: Perché Apple addebita commissioni sulle app sideloadate? R: Le nuove commissioni di Apple sulle app sideloadate sono un tentativo di compensare la perdita di ricavi derivanti dall’hosting di queste app direttamente sulla sua piattaforma. Imponendo una “commissione per la tecnologia principale”, Apple mira ad assicurarsi una fonte di reddito costante anche per le app che vengono scaricate al di fuori dell’App Store.

D: Quali sono le nuove aliquote di commissione per gli sviluppatori nell’UE? R: Nell’UE, Apple ha annunciato aliquote di commissione più basse per gli sviluppatori. Beni e servizi digitali saranno soggetti a una commissione del 17%, mentre gli abbonamenti potranno usufruire di aliquote fino al 10% dal secondo anno. Gli sviluppatori di piccole imprese che si qualificano per il programma beneficeranno anche di queste tariffe ridotte.

D: Gli sviluppatori possono scegliere di non pagare le nuove commissioni? R: Gli sviluppatori hanno l’opzione di accettare i nuovi termini di Apple, comprese le commissioni per la tecnologia principale, o di attenersi ai termini attuali. Tuttavia, scegliere di rinunciare alle nuove commissioni significa che dovranno continuare a pagare le aliquote di commissione standard del 30% o del 15% per le piccole imprese e gli abbonamenti del secondo anno.

D: In che modo i requisiti di notarizzazione di Apple influenzeranno gli sviluppatori di app? R: I requisiti di notarizzazione di Apple danno all’azienda il controllo sulle app che finiscono sugli iPhone e gli iPad degli utenti attraverso i marketplace di terze parti. Mentre Apple sostiene di implementare questi requisiti per proteggere gli utenti da malware e garantire la sicurezza, i critici sostengono che ciò conferisce ad Apple un potere eccessivo e soffoca la concorrenza.

D: Che cosa riserva il futuro per il mercato degli app store? R: Lo scontro tra Epic Games e Apple mette in luce le questioni della concorrenza e delle pratiche eque nel mercato degli app store. La DMA e le cause legali in corso sono indicative della spinta per il cambiamento e un campo di gioco più equo. Resta da vedere come le normative, le cause legali e le dinamiche di mercato modelleranno il futuro dell’ecosistema degli app store.

Conclusione: Una Battaglia per l’Equità e l’Innovazione

Mentre i colossi della tecnologia si scontrano sulle regole e le commissioni dell’App Store, è evidente che gli interessi in gioco sono alti. Il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, e Apple sono coinvolti in una battaglia su ciò che costituisce una concorrenza leale e se le nuove commissioni sono giustificate. Mentre l’esito di questa disputa rimane incerto, una cosa è chiara: il mercato degli app store è in fermento e gli sviluppatori sono desiderosi di cambiamento.

Lo scontro tra Epic Games e Apple non riguarda solo due giganti dei videogiochi; rappresenta una lotta per un mercato degli app store equo che favorisca l’innovazione e la concorrenza. Mentre le regolamentazioni evolvono e le battaglie legali continuano, il futuro dell’ecosistema degli app store è in bilico. Questi scontri porteranno a un campo di gioco più equo o i giganti continueranno ad affermare la loro supremazia?

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