Twitter/X Elon Musk considera una mossa meschina per sfuggire all’attenzione dell’UE sulla disinformazione

Twitter/X Elon Musk considera una tattica subdola per eludere l'attenzione dell'UE sulla disinformazione

Sta Elon Musk preparando di tirare fuori X, la piattaforma di social media conosciuta precedentemente come Twitter, dall’UE completamente?

Sembra che stia considerando seriamente questa opzione, secondo un nuovo report di Insider.

Elon Musk vorrebbe rimuovere X dall’Europa, a quanto pare

Una fonte vicina all’azienda ha riferito a Insider che Musk è “sempre più frustrato” con il nuovo Digital Services Act (DSA) dell’UE. La legge, entrata in vigore alla fine di agosto, classifica le grandi aziende tecnologiche con milioni di utenti – come Meta, Google e X – come “Piattaforme Online Molto Grandi”. Secondo la legge, le aziende con questa classificazione sono legalmente responsabili dei contenuti postati dagli utenti sulle loro piattaforme. La disinformazione, le violazioni della privacy e i contenuti dannosi e illegali sono alcuni dei tipi di contenuto che violano la legge.

L’Europa rappresenta il nove percento della base globale di utenti attivi mensili di X, secondo i dati dell’azienda di analisi mobile Apptopia. Tuttavia, come osserva Insider, l’utilizzo giornaliero di X è drasticamente diminuito negli ultimi mesi, non solo nell’UE, ma anche in tutto il mondo.

App X su dispositivo mobile

L’approccio di Musk alla moderazione dei contenuti sulla piattaforma è stato criticato da alcuni utenti dalla sua assunzione. Tuttavia, l’enorme quantità di disinformazione diffusa sul servizio dopo l’attacco di Hamas in Israele ha portato la questione a un nuovo livello. Ad esempio, Musk stesso ha approvato due account che condividono frequentemente notizie false con più di 150 milioni di follower nel weekend degli attacchi.

La scorsa settimana, il Commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha inviato un avvertimento a X per una possibile indagine ai sensi del DSA a causa dell’incapacità di moderare i contenuti da parte di X. In risposta, Musk ha sfidato Breton a fornire pubblicamente degli esempi sulla piattaforma X. La CEO di X, Linda Yaccarino, ha affrontato la questione in modo più serio, rispondendo con una lettera che riassume le azioni intraprese da X dagli attacchi del 7 ottobre.

Tuttavia, sembra che la lettera di Yaccarino, in cui si pone principalmente l’onere della moderazione dei contenuti sugli utenti di X tramite la funzione di fact-checking Community Notes, non abbia convinto gli ufficiali dell’UE. L’UE ha ufficialmente richiesto informazioni da X alla fine della scorsa settimana come parte di un’indagine ufficiale, la prima ai sensi del DSA.

Se l’azienda di Musk viene trovata in violazione del DSA, l’UE può imporre una multa fino al sei percento del fatturato globale di X.

Se X venisse ritirato dall’UE, certamente si verificherebbe un calo del traffico e della base di utenti della piattaforma. Ma non sarebbe la prima decisione di Musk che influisce negativamente sulla crescita della sua piattaforma. All’inizio di questa settimana, X ha annunciato che sta lanciando una prova in Nuova Zelanda e nelle Filippine che addebiterà ai nuovi utenti una tariffa annuale di 1 dollaro per la pubblicazione o l’interazione con i contenuti.