Il gigante tecnologico britannico Arm raggiunge una valutazione di $65 miliardi dopo il primo giorno di negoziazione

British tech giant Arm reaches a $65 billion valuation after its first day of trading

Ieri abbiamo riportato che l’azienda britannica di progettazione di chip Arm è stata valutata poco più di 50 miliardi di dollari prima di essere quotata in borsa sul mercato Nasdaq. Alla fine della giornata, il prezzo delle azioni è salito di quasi il 25% rispetto al prezzo di debutto. È passato da 56,10 dollari a 63,59 dollari, molto più alto rispetto ai 51 dollari presentati mercoledì.

Questo ha reso l’IPO la più grande quotazione pubblica negli Stati Uniti da quasi due anni. L’importante aumento del prezzo delle azioni potrebbe essere attribuito al fatto che l’IPO è stata sottoscritta fino a 10 volte. Di conseguenza, le banche hanno chiuso i loro libri degli ordini un giorno prima, martedì.

Arm non produce o vende chip informatici effettivi. Piuttosto, progetta le loro bozze e poi le vende insieme alla proprietà intellettuale e agli insiemi di istruzioni. Questo approccio gli ha valso un ruolo unico ed essenziale nella catena di fornitura dei semiconduttori. Gli investitori strategici nell’IPO includono alcuni dei più grandi clienti di Arm, come Nvidia, Intel, Apple, Samsung e TSMC.

Secondo Bloomberg, nell’ultimo sforzo prima dell’inizio delle negoziazioni, alcuni banchieri volevano fissare il prezzo delle azioni al di sopra della fascia di mercato. Tuttavia, il presidente e CEO di SoftBank, Masayoshi, ha mantenuto la sua posizione, affermando che non valeva la pena rischiare un sano debutto per circa 100 milioni di dollari in proventi aggiuntivi. Si è rivelata una strategia vincente: l’IPO di giovedì ha raccolto 4,87 miliardi di dollari per SoftBank, che ha speso 32 miliardi di dollari quando ha acquistato Arm con sede a Cambridge nel 2016.

La valutazione aumentata è in linea con una transazione interna dello scorso mese. In tale occasione, il conglomerato giapponese ha riacquistato il 25% dell’azienda dal veicolo di investimento supportato dall’Arabia Saudita Vision Fund (gestito da SoftBank stesso). Vision Fund ha registrato una perdita impressionante di 30 miliardi di dollari l’anno scorso dopo aver puntato su una serie di startup non riuscite. Di conseguenza, ha licenziato decine di dipendenti, ma è riuscito a tornare in profitto nel trimestre scorso, grazie a un rally delle prestazioni delle azioni tecnologiche.

Dopo essersi affermata come parte essenziale della catena del valore degli smartphone, Arm ora cercherà di crescere e potenzialmente rendera se stessa altrettanto indispensabile nei settori automobilistico, dei data center e dell’intelligenza artificiale. Con l’appetito apparentemente insaziabile di questi mercati per i chip, sembra che non ci siano limiti per coloro che si sono trovati con nuove azioni di Arm offerte.

Detto ciò, potrebbero esserci nuvole di preoccupazione che si stanno raccogliendo a causa della dipendenza da parte di Arm dalla Cina (il paese rappresenta un quarto delle vendite di Arm) unita alle tensioni nelle relazioni commerciali e alle restrizioni sulle esportazioni. Inoltre, dovrà fare i conti con la crescente sfida rappresentata dall’architettura di set di istruzioni open source RISC-V. Solo il tempo dirà.