Apple e Microsoft negano lo status di ‘guardiani’ dell’UE per iMessage e Bing

Apple e Microsoft negano ruolo di 'guardiani' UE per iMessage e Bing

Apple e Microsoft stanno spingendo l’Unione Europea affinché escluda iMessage e Bing, rispettivamente, dalla lista dei “guardiani” soggetti a nuovi requisiti normativi. La loro ragionamento? I servizi, sostengono le aziende, semplicemente non sono abbastanza popolari.

La disputa nasce dal nuovo Digital Markets Act dell’UE, una legge storica progettata per limitare il potere dei grandi player tecnologici. Uno degli obiettivi principali delle regole è impedire ai giganti digitali di soffocare i concorrenti più piccoli confinando gli utenti in servizi chiusi.

I bersagli delle politiche sono i cosiddetti guardiani – aziende che offrono “servizi principali di piattaforma” soggetti a pratiche commerciali sleali, come i social network o i motori di ricerca.

Per essere designati come guardiani, le imprese devono avere una capitalizzazione di mercato di almeno €75 miliardi o un fatturato annuo di €7,5 miliardi. Devono inoltre fornire determinati servizi come browser, messaggeri o social media, che hanno almeno 45 milioni di utenti finali mensili nell’UE e 10.000 utenti commerciali annuali.

Le aziende che soddisfano i criteri si troveranno a dover affrontare diverse nuove obbligazioni, come rendere i loro servizi interoperabili con app concorrenti. Chi viola le regole rischia multe fino al 20% del proprio fatturato globale.

La prima lista di questi guardiani sarà pubblicata mercoledì. Secondo quanto riportato dal Financial Times, Bruxelles sta ancora valutando l’inclusione dell’app di chat iMessage di Apple e del motore di ricerca Bing di Microsoft. Le due grandi aziende tecnologiche sostengono che i loro servizi non siano abbastanza popolari da giustificare l’inclusione.

Microsoft sostiene che Bing non dovrebbe essere soggetto agli stessi requisiti del molto più grande Google Search, riporta il Financial Times citando due persone a conoscenza della questione.

I sostenitori dell’azienda fanno notare che Bing ha una quota di mercato del solo 3%. Se a Microsoft viene imposto di offrire accesso a motori di ricerca concorrenti, il risultato potrebbe semplicemente rafforzare il monopolio esistente di ricerca di Google.

Apple, nel frattempo, sostiene che iMessage semplicemente non ha abbastanza utenti nell’UE per essere classificato come guardiano. Di conseguenza, l’azienda sostiene che il servizio di messaggistica non dovrebbe affrontare gli stessi requisiti di WhatsApp di Meta.

Le conseguenze del loro lobbying potrebbero emergere questa settimana. Se i servizi vengono designati come guardiani, le aziende avranno sei mesi per adempiere agli obblighi.