Apple, altre aziende tecnologiche statunitensi firmano una lettera per protestare contro le restrizioni sull’importazione di PC in India

Apple and other US tech companies sign letter protesting PC import restrictions in India

Apple si è unita a una coalizione di aziende statunitensi per protestare contro le restrizioni improvvisamente introdotte dall’India sulle importazioni di tecnologia il mese scorso, sostenendo che tale mossa danneggerà le ambizioni di New Delhi di diventare un polo globale di produzione e danneggerà i consumatori (via Bloomberg).

In una lettera inviata agli ufficiali statunitensi questa settimana, otto associazioni commerciali americane hanno chiesto al governo di esortare l’India a riconsiderare la politica, che vedrà il paese imporre un nuovo requisito di licenza per le importazioni di tecnologia a partire dal 1° novembre, che coprirà tutto, dagli laptop e tablet ai server e ai componenti dei data center.

L’India non ha dato una ragione per il cambiamento delle regole, ma si ritiene che tale mossa sia un tentativo di stimolare la produzione locale, costituendo un altro elemento della campagna del primo ministro Narendra Modi “Made in India” per promuovere la produzione interna nel settore tecnologico.

Le associazioni commerciali hanno affermato che la mossa “potrebbe interrompere significativamente il commercio, ostacolare gli sforzi per integrare più strettamente l’India nelle catene di approvvigionamento globali e danneggiare le imprese e i consumatori di entrambi i paesi”, secondo un memorandum congiunto visto da Bloomberg. La politica avrebbe dovuto entrare in vigore immediatamente all’inizio del mese, fino a quando le autorità hanno concesso alle aziende interessate una proroga di tre mesi per ottenere le licenze necessarie.

Gruppi industriali statunitensi, tra cui l’Information Technology Industry Council, la National Association of Manufacturers e la Semiconductor Industry Association, si sono opposti alle regole di licenza pianificate, sostenendo che potrebbero influire sulle spedizioni di computer ed elettronica di produzione americana in India, ostacolare la libera circolazione delle merci e complicare le operazioni commerciali per tutti i paesi coinvolti.

“Questo potenziale si realizzerà solo se le imprese avranno la certezza di un clima regolatorio prevedibile”, si legge nella lettera, firmata da Apple, Intel e altre aziende statunitensi coinvolte nel settore tecnologico e manifatturiero.