Le principali aziende di intelligenza artificiale si impegnano a combattere il terrorismo online

Le aziende leader nel campo dell'intelligenza artificiale si impegnano nella lotta al terrorismo online

Cercando di contrastare il terrorismo online, potenze dell’IA tra cui OpenAI e Anthropic si sono impegnate a sostenere l’Appello di Christchurch all’Azione. Iniziata dal presidente francese Emmanuel Macron e poi dal primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, questa iniziativa è emersa in risposta alle tragiche sparatorie del 2019 nella moschea di Christchurch, in Nuova Zelanda.

Crescente minaccia del terrorismo online

Il coinvolgimento di queste aziende di intelligenza artificiale è cruciale, poiché leader governativi e dell’industria riconoscono il rischio inevitabile dell’utilizzo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale da parte di terroristi ed estremisti violenti. Eventi recenti, come gli attacchi di Hamas contro Israele dal 7 ottobre, hanno visto una “quantità massiccia” di contenuti terroristici diffondersi online, sollevando allarmi sulla necessità di contromisure efficaci.

Jacinda Ardern, in una discussione con Axios a Parigi, ha sottolineato il potenziale ruolo dell’IA nel mitigare le attività terroristiche. Ha evidenziato l’emergente settore della tecnologia della sicurezza, le soluzioni open-source a basso costo e una partnership tra Microsoft e Tech Against Terrorism per potenziare il servizio di sicurezza dei contenuti AI di Azure.

In un summit a Parigi, OpenAI e Anthropic si sono ufficialmente uniti all’Appello di Christchurch, insieme ad altre entità tecnologiche come Discord e Vimeo. Ciò arriva dopo che le piattaforme sono state criticate per il controllo inadeguato dei contenuti estremisti, specialmente a seguito dell’attacco di Christchurch trasmesso in diretta su Facebook.

Protocolli di risposta efficaci alle crisi

Un protocollo di risposta alle crisi sviluppato dai firmatari dell’Appello di Christchurch ha svolto un ruolo chiave nella completa rimozione delle riprese in diretta di una sparatoria di massa del 2022 in un supermercato di Buffalo. Nonostante questi sforzi, Ardern segnala recenti carenze nella corretta applicazione di questi protocolli.

Tech Against Terrorism stima che circa 5.000 pezzi di contenuto terroristico generato dall’IA vengano creati settimanalmente. Una preoccupazione significativa è la possibilità che gli strumenti di intelligenza artificiale aiutino i gruppi terroristici a eludere i sistemi di identificazione automatica dei contenuti, aumentando la posta in gioco per le piattaforme tecnologiche nella lotta all’estremismo online.

Il impegno dell’Appello di Christchurch

L’appello originale si concentra sull’attuazione di misure immediate per impedire la diffusione di contenuti estremisti, in particolare tramite le trasmissioni in diretta. Ardern, riflettendo sulla strage di Christchurch, ha chiesto uno sforzo sostenuto e innovazione nel contrastare il terrorismo online.

Ardern si definisce una “tecnopratica”, riconoscendo lo scetticismo nei confronti dell’IA e dei social media. Si fa promotrice affinché le aziende di intelligenza artificiale siano proattive, riconoscendo i potenziali danni e lavorando verso soluzioni preventive, anziché interventi successivi.

Mentre l’IA offre opzioni più veloci e potenzialmente più affidabili rispetto ai moderatori umani nel rilevare contenuti estremisti, le aziende e i governi partecipanti all’Appello di Christchurch si confrontano con requisiti minimi di segnalazione. Questa mancanza di supervisione consente una riduzione nella moderazione dei contenuti, anche se le aziende ottengono riconoscimenti per il loro coinvolgimento.

Inclusività e standard globali

Mentre promuove un’Internet libera, aperta e sicura, l’Appello presenta sfide per i governi e le aziende non democratici di tali paesi. Ardern suggerisce che queste entità possano comunque applicare gli standard dell’Appello senza aderire formalmente, garantendo un’aderenza più ampia ai suoi principi.